
Questa manovra è ingiusta e recessiva, e non può essere corretta: va riscritta. Perché manca un richiamo forte al Paese, a uno sforzo comune dove chi ha di più dia di più.
Non può essere che un professore o un poliziotto ci mette mille euro e un grande possidente, come Berlusconi, non paga nulla. Non può essere che alla fine il Paese è meno equo e meno ricco.
Non può essere che le fasce deboli paghino oggi e per sempre.
Secondo me almeno una decina di miliardi di manovra sono dovuti a errori del governo: Alitalia, Ici, lotta all’evasione allentata, voli di stato aumentati, spese dei grandi eventi, sgravi sugli straordinari mentre la gente era in cassa integrazione, e corruzione, tanta corruzione.
Quanto ci è costato tutto questo?
Bisogna puntualizzare che noi Democratici non siamo contro una manovra finanziaria ora perché sappiamo che è necessaria. Siamo contro questo tipo di manovra. Come riscriverla? Con il contributo dell’opposizione e guardando a i più deboli non ai ricchi: il problema è sempre quello!
A mio avviso sono tre i pilastri di una proposta democratica:
fisco più leggero per le famiglie deboli,
anticipo del federalismo,
interventi per lo sviluppo.
Dove prendere i soldi?
Magari mettendo le mani nelle tasche dei grandi proprietari, con la tassazione sulle rendite (esclusi i Bot) a livello europeo. Possibile che in Inghilterra Cameron possa portare l’aliquota dal 18 al 28% e da noi non si possa far nulla?
Ancora: mettendo a gara le frequenze Tv. Reintroducendo le misure antievasione di Visco.
E le banche? A loro non si chiede nulla? Non vogliamo una tassa, che pagherebbero i ma vogliamo mettere il potere nelle mani dei consumatori, eliminando ad esempio il massimo scoperto.
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