FAMIGLIE E IMPRESE DI FRONTE ALLA CRISI
Il PD ha proposto per il 2009 una politica di bilancio anti-ciclica pari ad 1 punto percentuale di Pil (16 miliardi di euro) per sostenere la domanda interna ed affrontare 5 emergenze:
1. l'assenza di indennità di disoccupazione per una larga platea di lavoratori, con contratto a tempo indeterminato, ma occupati in settori o aziende escluse dall'assicurazione, o precari;
2. la perdita di potere d'acquisto per i redditi da lavoro e da pensione;
3. il razionamento del credito bancario per le micro, piccole e medie imprese ed il ritardo dei pagamenti ad esse dovuti dalle pubbliche amministrazioni;
4. il crollo dell'attività produttiva nel Mezzogiorno;
5. l'impossibilità degli Enti Locali di definire i bilanci preventivi per il 2009.
Per affrontare tali emergenze, il Pd propone di:
1. Rafforzare gli ammortizzatori sociali che va realizzato attraverso l'introduzione di una misura temporanea di soste-gno al reddito dei disoccupati sprovvisti di copertura assicurativa, da associare ad attività di formazione e programmi di reinserimento lavorativo (da finanziare con 1,5 miliardo di euro). Inoltre, va esercitata la delega prevista nel Protocollo sul welfare per la riforma degli ammortizzatori sociali. Proponiamo, infine, di sospendere il pagamento delle rate del mutuo contratto per l’acquisto dell’abitazione di residenza per i lavoratori che perdono il posto di lavoro;
2. Ridurre le tasse su lavoro e pensioni attraverso l'innalzamento delle detrazioni sui redditi da lavoro dipendente, au-tonomo e da pensione per un importo medio di 500 euro e l’introduzione della dote fiscale per i figli, per tutte le tipologie di reddito, per un importo pari a 2500 euro all'anno per figlio, in alternativa al bonus famiglia (8 miliardi di euro);
3. Sostenere in modo concreto le piccole e medie imprese attraverso un fondo da 3 miliardi di euro per il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni verso le imprese fino a 250 dipendenti; utilizzando la Cassa Depositi e Prestiti per anticipare i pagamenti dovuti dalle pubbliche amministrazioni alle micro, piccole e medie imprese e finanziando i Confidi per ulteriori 500 milioni di euro;
4. Tornare ad investire nel Mezzogiorno, con il ripristino delle risorse sottratte al Mezzogiorno (2 miliardi di euro);
5. Attivare gli investimenti degli enti locali, prevedendo l'allentamento del Patto di Stabilità Interno per interventi e-mergenziali di carattere sociale e per spese in conto capitale, così da consentire agli Enti Locali di completare le opere pubbliche avviate e bloccate dalla Legge 133/08 (1 miliardo di euro) e dare un impulso alla crescita.
Il pacchetto delle misure emergenziali proposte deve essere integrato dal ripristino di tutti gli incentivi fiscali automatici (in particolare, per investimenti nel Mezzogiorno, ricerca e spese per la riqualificazione energetico-ambientale) il cui cor-retto utilizzo va salvaguardato attraverso il miglioramento dei controlli. Un pacchetto di misure che salvaguarda e rafforza la sostenibilità della finanza pubblica. Le misure anti-crisi sono, ad eccezione degli interventi fiscali sui redditi da lavoro e da pensione, di carattere temporaneo, ossia non alterano gli equilibri strutturali di bilancio.
Per rafforzare la sostenibilità della finanza pubblica e portare rapidamente il debito al di sotto del 100% del Pil, il PD pro-pone:
1. il riavvio dei processi di riforma per la regolazione concorrenziale dei mercati e la piena attuazione di “Industria 2015”;
2. il riavvio delle politiche anti-evasione, contestualmente all’estensione a tutte le tipologie di reddito degli schemi di so-stegno fiscale al potere d’acquisto e alla famiglia;
3. la ricostituzione della Commissione per completare la spending review ed individuare i programmi di spesa da elimina-re e riorganizzare;
4. l'introduzione della centrale unica per gli acquisti nelle pubbliche amministrazioni centrali e in ciascuna amministrazio-ne regionale (con operatività estesa agli enti locali presenti sul territorio regionale).
Il costo delle misure proposte si autofinanzia, via maggiori entrate legate all’innalzamento del Pil,
per circa 5 miliardi di euro e viene compensato dal ripristino degli strumenti antievasione per 3 mi-liardi di euro (stima assolutamente prudenziale) e dall’assorbimento nell’ambito dell’intervento genera-lizzato delle risorse dedicate al bonus famiglia (2,4 miliardi di euro).
Il costo netto per il 2009 ammonta, quindi, a circa 5,6 miliardi di euro.
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