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lunedì 30 novembre 2009

A DIFESA DI QUALI INTERESSI ?

Questo è il testo del manifesto fatto affiggere in tutta Solofra dopo la grave decisone assunta dal Consiglio comunale di prorogare la vita alle tre società macina-debiti che paghiamo noi cittadini.
AMICI ACCORRETE AL COMIZIO DI DOMENICA PROSSIMA!


Un’altro ribaltone si è consumato ai danni della Città.
Il Sindaco e la sua maggioranza, nel Consiglio Comunale del 24 novembre u.s. col solo voto contrario dei consiglieri del Partito Democratico Enzo Clemente e Michele Vignola, hanno deciso di prorogare l’esistenza in vita delle società Irno Service, Global Service e Codiso fino al 31 dicembre 2012.
Ancora una volta sono stati traditi gli impegni assunti con i cittadini di Solofra considerato che si era già deciso col programma amministrativo 2007 e con Delibera di Consiglio Comunale nr. 39 del 18 settembre 2008 di sciogliere le società entro il 30 marzo 2010.
Quali interessi si nascondono dietro questa ulteriore proroga?
Il Partito Democratico ha sempre proposto l’accorpamento delle tre società in un’unica società di servizi per un risparmio economico, una maggiore efficienza di gestione e una semplificazione amministrativa a vantaggio del
cittadino utente.
Le conseguenze della grave decisione presa peseranno, invece,
unicamente sui cittadini di Solofra:
• aggravamento dei costi di gestione;
• ampliamento dei debiti societari;
• aumento delle tariffe e delle bollette.
Il Sindaco non è più in grado di amministrare la Città.Il Partito Democratico ne chiede le dimissioni per consentire una svolta di governo che ci faccia uscire da questa lunga crisi e dia un futuro alle aziende,
alle famiglie e ai giovani.

Solofra, 27 Novembre 2009

PARTITO DEMOCRATICO
Circolo di Solofra
Gruppo Consiliare PD

Il Partito Democratico invita la cittadinanza a partecipare al pubblico comizio che si terrà in Piazza Umberto I DOMENICA 6 DICEMBRE ALLE ORE 11,30

domenica 15 novembre 2009

"TORNO A PARTECIPARE ALLA VITA DEL PD"


L’intervista - L’ex SEGRETARIO: in questi mesi ho taciuto di fronte a cose insopportabili
Veltroni: dobbiamo rinnovare profondamente
la nostra classe politica al Sud

Walter Veltroni, lei non ha anco­ra commentato la vittoria di Bersa­ni.
«Era nell’ordine delle cose che po­tesse accadere. Il risultato va letto più in profondità. Le primarie sono andate bene: chi sosteneva che non si elegge così un segretario di partito aveva torto. Però sarebbe sbagliato nascondersi che è diminuito il nume­ro dei votanti, in un momento di scontro con Berlusconi molto più for­te che nel 2007, quando c’era il gover­no Prodi. Non c’è dubbio che ci siano stati meno entusiasmo, meno carica, meno partecipazione di giovani. Det­to questo, le primarie si rispettano».

Quindi lei resta?
«Ho detto che rispetto le primarie e il loro risultato. Rutelli se n’è anda­to. D’Alema ha dichiarato che in caso di vittoria di Franceschini avrebbe dovuto fondare un nuovo partito di sinistra. Io credo nel Pd, ci credo da sempre, anche quando tanti irrideva­no questa prospettiva. L’ho fondato. Il mio posto è qui. In questi mesi, per amore del Pd, ho taciuto anche di fronte a cose insopportabili. Vedo che ora si ricorre alle 'veline rosse', fogli secondo cui starei per andarme­ne dal mio partito. È un mondo che mi fa tristezza, che non frequento; so­no abituato a dire le cose in prima persona. Domani ci sarà la direzione del partito e andrò, con lo stesso spi­rito sereno di questi mesi. Avevo det­to che sarei rimasto fuori dalla fase congressuale, e l’ho fatto. Ora la fase congressuale è finita, e riprenderò a partecipare alla vita del Pd».

Cosa si attende da Bersani?
«Bersani è un segretario rispettato da tutti. Da me, che conosco le diffi­coltà di quel lavoro, lo sarà più che da altri. Spero che rispetti tutte le opi­nioni. Io vinsi le primarie con il 76%, e certo non ho dato al partito una conduzione solitaria: negli organi di­rigenti era rappresentato ogni orien­tamento, e le decisioni sono state pre­se senza dissensi. Bersani è stato elet­to con il 53%; il 47% non ha votato per lui. Sono convinto che la sua in­telligenza lo spinga a capire che il Pd va diretto rispettando le identità, le culture, le differenti posizioni. C’è bi­sogno di un Pd unito».

Che impressione le ha fatto l’ad­dio di Rutelli?
«Non lo condivido affatto. Ma non condivido neppure le reazioni. Non mi piace che aleggi, come nei tempi andati, l’accusa di tradimento. Quan­do sento definire un uomo indipen­dente come Calearo 'uno che ha sba­gliato ristorante', riconosco uno stile che credevo superato con la coraggio­sa svolta di Occhetto di vent’anni fa. Ma fa pensare anche sentire Tabacci, fino a ieri favorevole all’elezione di Bersani, dire oggi che con Bersani il Pd è troppo a sinistra. È come se si volesse far arretrare il Pd in un recin­to più tradizionale per fare spazio a posizioni centriste. Io resto fedele al progetto originario».

E invece?
«Il rischio è che si ritorni allo sche­ma del centrosinistra col trattino. Il modello in verità non è l’Ulivo, per­ché l’Ulivo del ‘96 è diventato nel frat­tempo il partito democratico. Il mo­dello è l’Unione: coalizzare tutte le forze contrarie alla destra per impe­dirle di vincere le elezioni. Bene; ma poi? Così si costruiscono governi che faticano a stare in piedi. Senza una maggioranza riformista coesa non si cambia l’Italia, non si fanno la rivolu­zione verde, la lotta all’evasione fisca­le e alla precarietà, la battaglia per la legalità. E non si porta l’Italia fuori dalla guerra civile permanente».

Guerra civile?
«Quale altro paese ha avuto vent’anni di fascismo, la guerra fred­da con i morti per le strade, il terrori­smo, Tangentopoli, 15 anni di berlu­sconismo, con l’elemento permanen­te della mafia, delle stragi, di un gru­mo di oscurità? Quale altro paese pas­serebbe sotto silenzio la denuncia del procuratore Grasso, che all’Anti­mafia ha detto di vedere dietro le stragi del ’92 la 'regia di un’entità esterna'?».

Quale entità esterna, secondo lei?
«Ci sono processi in corso; l’ulti­ma cosa che farei è interferire in un processo. Leggeremo le testimonian­ze. Certo c’è un rapporto tra mafia e politica. C’è una cappa di piombo che si preferirebbe non sollevare. Ve­do che Maroni e Bassolino concorda­no nel dire che il video dell’omicidio di Napoli non andava mostrato; inve­ce è giusto mostrarlo, perché ci ha da­to quella che Gadda chiamava la co­gnizione del dolore, e dell’indifferen­za. In campagna elettorale io dicevo che avrei schiantato la mafia, Berlu­sconi diceva che Mangano è un eroe. Sono segnali. Messaggi che si manda­no, come candidare o meno Cosenti­no. Ma la lotta alla mafia chiama in causa anche il Pd. Dobbiamo rinnova­re profondamente la classe politica al Sud, a partire dalle regionali. Facce nuove, energie nuove, prese anche dalla società civile. Uomini come Raf­faele Cantone, il magistrato che ha combattuto la camorra in Campa­nia» .

Gli uomini che lei scelse dalla so­cietà civile non l’hanno delusa?
«Ricordo quando Berlinguer portò in Parlamento Natalia Ginzburg, Gi­no Paoli, Andrea Barbato, Altiero Spi­nelli, Alberto Moravia; personaggi che oggi sarebbero accolti dal sorri­setto ironico dei professionisti della politica. Io rivendico di aver portato in Parlamento Pietro Ichino, Umber­to Veronesi, Achille Serra, Salvatore Vassallo, il prefetto De Sena, intellet­tuali come Carofiglio, donne e uomi­ni che si battono per i diritti civili co­me Paola Concia e Jean-Léonard Touadi, imprenditori come Calearo e Colaninno, un operaio con una robu­sta intelligenza politica come Boccuz­zi... » .

Rivendica pure la Madia?
«Mi fa piacere che si parli bene di Marianna Madia, e la si trovi intelli­gente e colta, ora che pare non so­stenga più le mie posizioni. Io la sti­mavo prima e la stimo ora».

Lei ebbe un ruolo anche nella scelta di Marrazzo. Cosa prova ades­so?
«Più che lo sconcerto politico per questa intricata vicenda, provo dolo­re per la persona e per la famiglia. Ciò non implica che sia sbagliato sce­gliere persone che non vengono dal­la politica. Ricordiamoci delle perso­ne che vengono dalla politica e si so­no macchiate di frequentazioni crimi­nali» .

Perché Prodi ce l’ha tanto con lei?
«Psicologicamente lo capisco, ma il rapporto di stima tra noi non è mai cambiato. Prodi è stato convinto che il voltafaccia di Mastella sia stato pro­dotto dalla scelta, espressa al Lingot­to, della vocazione maggioritaria del Pd. Ma ci si dimentica della fatica quotidiana di quel governo. Dei cen­to sottosegretari, della crisi dopo un anno, della maggioranza appesa al re­spiro di Turigliatto, delle manifesta­zioni in piazza di ministri contro il governo, della riduzione drastica del consenso, della sentenza di un socio di maggioranza come Bertinotti che parlò di una fase politica conclusa. E poi quanto è accaduto dopo lascia credere che Mastella avesse matura­to il proposito di passare dall’altra parte. Proposito realizzato».

La 'vocazione maggioritaria' non ha forse fallito?
«No. Non ho mai pensato all’auto­sufficienza del Pd. Pensavo, e penso, che il Pd debba costruire una maggio­ranza riformista. Posso ricordarle un dato che a molti sfugge? Nel 2008 la coalizione riformista ha preso gli stessi voti del Pdl. Nel ‘96 vincemmo perché la Lega andò da sola e avem­mo bisogno della desistenza di Rifon­dazione. Nel 2008 i riformisti hanno preso gli stessi voti della destra: mai accaduto prima nella storia d’Italia. Ora Rutelli dice: mi metto fuori e con­tratto. E in Sinistra e libertà affiorano venti di scissione. Ma se questa idea si fa strada si torna alla frammenta­zione, ai 19 gruppi parlamentari».

Il Pd non dovrebbe accettare il confronto sulle riforme, a comincia­re dalla giustizia?
«Anche questa legislatura a mio av­viso è ormai sprecata. Il mio schema era quello delle democrazie occiden­tali: maggioranza e opposizione se le danno di santa ragione, ma le rifor­me istituzionali si fanno insieme. Raf­forzare il potere di controllo del par­lamento, dimezzare il numero dei parlamentari e ridurne le retribuzio­ni, superare il bicameralismo a favo­re di una democrazia che decide non è un favore a chi governa. Siamo noi per primi che abbiamo interesse ad evitare il degrado delle istituzioni. Ma Berlusconi non vuole le riforme; vuole risolvere i suoi problemi. Non ci sono già più le condizioni per l’ac­cordo » .

Cosa pensa dell’ipotesi di D’Ale­ma ministro degli Esteri dell’Ue?
«Le nostre profonde differenze po­litiche sono note, e si sono accresciu­te. Questo non mi impedisce di vede­re che la nomina di D’Alema sarebbe un’opportunità per l’Europa, per il paese e per il centrosinistra. Mi augu­ro vada in porto».

Dalla Lanzillotta a Vernetti, chi la­scia il Pd lamenta che non sia stata seguita la linea di Veltroni. È in cor­so la sua riabilitazione?
«So come va il mondo. Leggo che l’onorevole Marini si rallegra che il Pd non sia più un 'partito frou-frou'. Da lui mi sarei atteso sem­mai qualche parola di autocritica sul voto in Abruzzo. Sono fiero della campagna del 2008, di essere stato in 110 piazze, quasi rimettendoci la sa­lute. Sono stato a pranzo con le fami­glie italiane, ho girato il paese tenen­domi agli antipodi dalla politica spet­tacolo. Ho lasciato, dopo la grande manifestazione del Circo Massimo (altro che partito liquido), un Pd con centinaia di migliaia di iscritti e un bilancio splendido. Soprattutto, cre­do di aver destato una speranza che non è ancora spenta. L’Italia oggi è un paese triste. Ma è anche un paese straordinario, pieno di talento e di energie. Un paese che potrebbe sboc­ciare. Io sento il dovere di continuare a servire il paese che amo. Di tenere vivo quel sogno che volevamo realiz­zare, e a cui insieme non possiamo rinunciare».


Aldo Cazzullo
15 novembre 2009

QUESTIONE MORALE


«Che ci si schieri a destra o a sinistra, quello che conta è la moralità della politica". E' il monito del presidente Napolitano. Sei d'accordo? Fatti sentire!

giovedì 12 novembre 2009

IL SEN. DE LUCA: ARGINARE LA DISOCCUPAZIONE IN IRPINIA


Pd - Crisi: emendamenti di De Luca e Finocchiaro alla Finanziaria

“In Irpinia ci sono circa 300 aziende in difficoltà, i posti di lavoro a rischio sono circa 7000 mentre al centro per l’impiego risultano iscritte 80.000 persone. Una situazione delicata che purtroppo riguarda tutto il Sud e necessita di una inversione di tendenza, attraverso politiche di intervento mirate a sostegno dei lavoratori e delle aziende”.
Parte dalla sua Irpinia il senatore del Partito Democratico Enzo De Luca per esprimere preoccupazione in merito alla crisi che si registra nel settore occupazionale nel Mezzogiorno.
Proprio dalla necessità di porre argine alla crisi che sta investendo le aziende con conseguenze molto negative per l’occupazione, sono scaturiti gli emendamenti firmati da De Luca con il capogruppo Anna Finocchiaro ed altri senatori del PD e presentati nell’ambito della discussione sulla legge finanziaria al Senato.
In particolare, le richieste di integrazione avanzate dal Pd e respinte dalla maggioranza di centrodestra riguardano il rifinanziamento del credito di imposta per l’occupazione nelle aree sottoutilizzate, con incentivi per i datori di lavoro che assumono lavoratori con contratti a tempo indeterminato; il sostegno economico, mediante misure appositamente studiate, alle piccole e medie imprese i cui titolari, per potenziare l’attività di ricerca anche mediante l’avvio di nuovi progetti, assumano ricercatori universitari del Sud; il raddoppio delle risorse per il rinnovo dei contratti.
Sempre nell’ottica di incrementare lo sviluppo strutturale e sostenibile, il gruppo del PD al Senato ha presentato emendamenti anche per il sostegno alle imprese, chiedendo al Governo il potenziamento dei confidi e la proroga degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici.
“Iniziative importanti che, considerate le risorse ambientali del Mezzogiorno, possono tradursi anche in una spinta alla valorizzazione dei territori e all’occupazione”, ha spiegato De Luca, tra i primi firmatari di un ordine del giorno con il quale alcuni senatori del PD hanno chiesto al Governo di “ristabilire le originarie dotazioni finanziarie per il Mezzogiorno, a partire dal FAS, confermando la destinazione dell’85 per cento di tali risorse alle aree meridionali anche in ossequio delle disposizioni contenute nell’articolo 119 comma 5 della Costituzione” e “ad adattare misure urgenti per contrastare la grave crisi occupazionale nel Mezzogiorno”.
“Gli effetti più gravi della crisi si stanno riflettendo sul mercato del lavoro meridionale dove tra aprile 2008 e aprile 2009 l’occupazione si è ridotta di 271 mila unità - si legge nel testo - Nel Mezzogiorno il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 12 per cento delle forze lavoro (10,3 per cento tra i maschi e il 15 per cento tra le donne) a fronte di una media nazionale del 8,8 per cento”.
“Il quadro è allarmante - conclude De Luca - ma nonostante ciò il Governo continua a lanciare inutili proclami. Che ne è del “Pacchetto per il Sud” annunciato a luglio scorso, di cui nessuno ancora oggi conosce i contenuti? Il centrodestra continua a sottrarre risorse al Sud e quando interviene lo fa in maniera improvvisata. E’ evidente che non si può andare avanti su questa strada. Il rischio è che il Mezzogiorno sia sempre più isolato dal contesto europeo e perda qualsiasi possibile ruolo e centralità nel contesto del Mediterraneo”.

(giovedì 12 novembre 2009 alle 18.26) tratto IRPINIA NEWS

PER VOI GIOVANI


Su questo blog ospito volentieri un intervento dell'ing. Franco Maselli, amico nostro e di tutta la comunità da vecchia data. Quando era Presidente della Provincia si batté a lungo per la nascita del Liceo Scientifico a Solofra. E' un articolo di qualche settimana fa, molto attuale.


Il Partito Democratico , grandi speranze molte aspettative qualche perplessità.

In Irpinia ,come in Italia , forse c’era bisogno non tanto di un partito nuovo ma piu’ semplicemente di ritrovare “ la bella politica” ( titolo di un bel lavoro di Veltroni di circa 10 anni fa ) della quale s’e’ perso il segno.

Ma se il PD dovesse servire anche soltanto a questo, gia’ sarebbe una grande conquista democratica di libertà e di civiltà.

“ La politica deve individuare i problemi e dare soluzioni attraverso la gestione del potere “, quante volte abbiamo ascoltato questa definizione . Vecchia ed obsoleta.

Ebbene io credo che il potere ,sia esso conseguito con il consenso ,o peggio ,usurpato ,rappresenti comunque l’esercizio di una condizione i forza , di predominanza, di privilegio, di potere appunto. La politica non e’ privilegio ma servizio,la politica non e’ esercizio del potere , ma lo strumento attraverso il quale si organizza la convivenza di interessi diversi e legittimi . La res pubblica non può essere governata dalla politica mediante la gestione del potere ma applicando semplicemente i piu elementari principi di giustizia , equita’ e disinteresse.

Definire la politica come “esercizio e gestione del potere” e’ quanto di piu’ diseducativo ed ignobile si possa concepire .E’ una terminologia che andrebbe bandita dal linguaggio comune ma soprattutto dalle teste di chi continua a teorizzarla e , purtroppo , ad applicarla.

Sarebbe come chiedere agli elettori il consenso per utilizzarlo come una delega in bianco.

La politica e’ garanzia di trasparenza ,certezza di democrazia e partecipazione, coinvolgimento ed opportunità per tutti .

In questa provincia c’e bisogno di un PD che sia garanzia di trasparenza ed offra opportunità a tutti, soprattutto ai giovani .

A tutti i giovani rivolgo l’invito ad impegnarsi in politica ma soprattutto ad arricchire la propria cultura aumentando il sapere e la conoscenza.

Perfezionate la vostra conoscenza , coltivate il sapere,specializzatevi nel vostro lavoro , arricchite la formazione , preparatevi al meglio qualunque sia l’attivita’ nella quale vorrete impegnarvi ( professioni , arti o mestieri) .

Impegnatevi negli studi e soprattutto , quando potete leggete , leggete libri perche’ :

PIU’ LIBRI PIU’ LIBERI.

La conoscenza ed il sapere vi renderanno piu’ liberi e piu forti .Sono le armi piu’ efficaci contro l’arroganza della prepotenza . Colui che manifesta ambizioni senza averne le qualita’ commette un delitto , ma ancora piu’ criminale e’ il sistema che lo consente.

Questo sistema si abbatte solo con la forza del sapere . I prepotenti e gli arroganti fioriscono soltanto sul terreno dell’ignoranza. Coltiviamo questo terreno con il seme del sapere, nasceranno piante forti e robuste.

Anche in questa provincia il PD deve programmare e governare il territorio con trasparenza offrendo opportunità, aprendo le porte soprattutto ai giovani, coinvolgerli ed impegnarli .Ci sarà posto per tutti i giovani , per quelli che hanno le qualità e per quelli che non avendole vogliono acquisirle .

I furbi e gli opportunisti possono restare a casa .



Io sono un democratico

Francesco Maselli

Pensiero


Chiunque è in grado
di esprimere qualcosa deve esprimerlo al meglio.

Questo è tutto quello che si può dire.

Non si può chiedere perché.

Non si può chiedere ad un alpinista
perché lo fa. Lo fa e basta.

A scuola avevo un professore di filosofia
che voleva sapere se, secondo noi,
si era felici quando si è ricchi
o quando si soddisfano gli ideali.

Allora avrei risposto:
"Quando si è ricchi"

Invece aveva ragione lui.


Giovanni Falcone

sabato 7 novembre 2009

SONDAGGIO: Come vorresti il PD?

Dal Partito Democratico mi aspetto che...
(dai una sola risposta)


Rinnovi la classe dirigente
Valorizzi il ruolo dei giovani in politica
Garantisca una consistente rappresentanza femminile nelle istituzioni
Assicuri una guida giusta e forte per il governo della città
Abbassi le tasse
Dia servizi pubblici di migliore qualità e maggior rispetto del cittadino
Sancisca il principio "una testa = un voto", con candidature del territorio e senza favoritismi per i "soliti noti"
Vari la trasparenza delle regole, la contendibilità ed il rinnovo delle cariche
Abbatti il costo e i privilegi della politica
Faccia le liberalizzazioni, anche dei servizi pubblici
Realizzi un federalismo vero, basato sul principio di sussidiarietà, senza
moltiplicazione di costi né sovrapposizione di competenze

Altro …………………………………………………………………………………………….

giovedì 5 novembre 2009

UNA FINANZIARIA PER FAR RIPARTIRE L'ITALIA

Ecco l'elenco degli emendamenti presentati dal gruppo PD al Senato

SOSTEGNO AL LAVORO
1. Riconoscimento su base universalistica dei trattamenti di disoccupazione; Estensione dei trattamenti di cassa integrazione guadagni ordinaria; Estensione della durata dei trattamenti di cassa integrazioni guadagni ordinaria (Emendamento 1.0.10);
2. Raddoppio delle risorse per i rinnovi contrattuali (Emend. 2.248);

SOSTEGNO AI REDDITI

1. Sostegno ai redditi medio bassi (innalzamento delle soglie di detrazione per carichi di famiglia, con benefici integralmente riconosciuti anche ai soggetti "incapienti"; riconoscimento di detrazioni per oneri aggiuntive a favore delle donne lavoratrici e in caso di incapienza, totale o parziale, attribuzione del beneficio sottoforma di assegno alla lavoratrice madre; innalzamento delle detrazioni oneri a favore dei soggetti che abbiano stipulato mutui per l'acquisto della prima casa) (Emend. 1.0.2);
2. Pensioni (innalzamento del trattamento pensionistico aggiuntivo - 14 ^ mensilità) (Emend. 2.25);
3. Detrazione per oneri di locazione e assoggettamento del canone di locazione ad imposta con aliquota sostitutiva del 20% (Emend. 1.0.1)

SOSTEGNO ALLE IMPRESE
1. Innalzamento della deducibilità fiscale degli interessi passivi e pagamenti della PA (Emen. 1.0.8);
2. Istituzione del fondo di garanzia interbancario finalizzato a facilitare l'accesso al credito delle imprese e il consolidamento dei debiti (Emendamento 1.0.12);
3. Deducibilità delle spese per il personale dipendente e assimilato dalla base imponibile Irap limitatamente alle società di persone e alle imprese individuali (Emendamento1.0.11);
4. Potenziamento dei Confidi (Emendamento 2.33);
5. Proroga degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici (Emendamento 1.0.4);
6. Sostegno al settore agricolo (Emendamento 2.246);

MISURE PER L'EMERGENZA IDROGEOLOGICA E SISMICA
1. Previsione di un Piano di verifiche per la riduzione del rischio sismico di immobili, strutture e infrastrutture nelle aree del Paese ad elevato rischio sismico; riconoscimento di una detrazione del 55% delle spese sostenute per l'adeguamento sismico del patrimonio edilizio ricadente nelle aree ad elevato rischio sismico; realizzazione di una mappatura delle aree a più elevato rischio idrogeologico e dei manufatti abusivi ricadenti in queste aree, con previsione di eventuali abbattimenti di quelli a rischio (Emendamento 1.0.3);
2. Interventi per la ricostruzione di edifici (seconde case dei residenti e dei non residenti) (Emen. 2.237) e per la ripresa delle attività produttive danneggiate dal sisma in Abruzzo (Emen.2.238) ;
3. Interventi urgenti per l'area di Messina (Emendamento 2.462);

ENTI LOCALI
1. Revisione del Patto di stabilità per l'anno 2010 (rispetto al 2009 si aggiunge l'esclusione dai vincoli del Patto delle spese in conto capitale per opere ed interventi nei settori dell'edilizia scolastica, della messa in sicurezza del territorio e per opere pubbliche cofinanziate dallo Stato) (Emendamento 1.0.5)

MEZZOGIORNO
1. Risorse assegnate al Ponte sullo Stretto riassegnate per completamento dei corridoi ferroviari n. 5 e n. 8 e per opere infrastrutturali, di adeguamento sismico e di risanamento idrogeologico (Emen. 2.86)
2. Rifinanziamento del Credito d'imposta per l'occupazione nelle aree sottoutilizzate (Emen. 1.0.9);
3. Sviluppo dei Confidi nel mezzogiorno (Emendamento 2.0.2);
4. Adozione di ricercatori universitari da parte delle imprese del mezzogiorno (Emendamento 2.0.3)

LA CONTRO-FINANZIARIA DEL P.D.

Negli emendamenti presentati alla Finanziaria dal PD
misure a sostegno anche dei redditi e degli enti locali

Queste le priorità che il PD intende portare avanti con determinazione e risolutezza. Il primo passo è stato fatto il 29 ottobre scorso con la presentazione degli emendamenti alla Finanziaria, ora in esame a Palazzo Madama, presentati dal gruppo del Pd del Senato. Una vera e propria contro-finanziaria con priorità ed obiettivi che non sono quelli indicati dal governo. "Per noi - spiega Anna Finocchiaro, presidente dei senatori democratici - la questione centrale, la nostra battaglia, è tenere al centro degli interventi il lavoro, il reddito delle famiglie e lo sviluppo delle imprese. Questo è il cuore della nostra proposta economica per superare la crisi".
Nel merito, la capogruppo del Pd di Palazzo Madama, indica "sei questioni essenziali" all'interno delle quali prendono corpo le diverse proposte del Pd.
1) Si parte con il sostegno al lavoro che prevede tra le misure da affrontare, il riconoscimento su base universalistica dei trattamenti di disoccupazione e l'estensione (anche nella durata) dei trattamenti di cassa integrazione guadagni ordinaria.
2) Il secondo punto riguarda il 'Sostegno ai redditi'. In particolare quelli medio bassi, con una serie di detrazioni per le famiglie, le madri lavoratrici e per chi ha stipulato un mutuo. Si va dall'innalzamento delle soglie di detrazione per carichi di famiglia, a interventi in favore delle lavoratrici madri alla previsione della quattordicesima mensilità per i pensionati.
3) Importante anche l'intervento a favore delle imprese che prevede l'istituzione di un fondo interbancario finalizzato a facilitare l'accesso al credito delle imprese e al consolidamento dei debiti, il potenziamento dei Confidi e deduzione dalla base imponibile Irap del costo del lavoro, per il personale dipendente e assimilato, per le imprese individuali e società di persone; previsti anche la proroga degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici e il sostegno al settore agricolo.
4) Il quarto punto riguarda 'Le misure per l'emergenza idrogeologica e sismica' dove, oltre agli interventi nelle zone di crisi come l'Abruzzo e Messina, è previsto un Piano di verifiche per la riduzione del rischio sismico su tutto il territorio italiano, con il riconoscimento di una detrazione del 55 per cento delle spese sostenute per l'adeguamento delle strutture, ed una mappatura delle aree a più elevate rischio idrogeologico (con previsione anche di eventuali abbattimenti di edifici a rischio).
5) Negli emendamenti del PD si parla anche di enti locali: rivedere il Patto di stabilità, con esclusione dai vincoli del Patto delle spese in conto capitale per opere e interventi nei settori dell'edilizia scolastica, della messa in sicurezza del territorio e per opere pubbliche cofinanziate dallo Stato.
6) Sesto, ultimo ma non per importanza, c'è il Mezzogiorno, "Il grande assente" dalla manovra del governo "che di chiacchiere in questi mesi ne ha fatte tante". Chiacchiere che il PD preferisce sostituire con i fatti, ossia con la riassegnazione di quanto stanziato per il Ponte sullo Stretto per il completamento dei due principali corridoi ferroviari e per opere infrastrutturali, di adeguamento sismico e di risanamento idrogeologico. Il PD propone anche il rifinanziamento del Credito d'imposta per l'occupazione nelle aree sottoutilizzate, lo sviluppo dei Confidi nel Mezzogiorno e l'adozione di ricercatori universitari da parte delle imprese del Mezzogiorno.
"Abbiamo lavorato - ha detto il relatore di minoranza della Finanziaria Vidmer Mercatali - abbiamo indicato anche la copertura per i nostri emendamenti, siamo pronti a discutere anche delle priorità se non si può far fronte a tutto". "Se davvero il Governo vuole abbassare la pressione fiscale che sta crescendo fino a raggiungere i livelli del 1997 - spiega il senatore democratico Enrico Morando - lo vedremo su come si comporterà su alcuni emendamenti che abbiamo presentato riferiti in particolare all'aliquota fissa del 20% sugli affitti percepiti e alla detrazione parziale per chi lo paga, alla detassazione dei salari di secondo livello, all'eliminazione dalla base imponibile del costo del lavoro per le imprese che sono società di persone. Se di fronte a queste proposte la risposta del Governo sarà negativa allora capiremo che la riduzione delle tasse erano solo chiacchiere".

COSA PROPONE IL PD PER LA FAMIGLIA?- Aumento del 35% degli assegni familiari, anche ai lavoratori autonomi
- Gratuità dei libri di testo fino a 18 anni a aiuti fiscali per l'istruzione, le attività educative e culturali dei figli
- 1 miliardo di euro in più alle regioni per gli asili nido e la non autosufficienza
- Ripristino del Ministero della famiglia e approvazione dei livelli essenziali dei servizi alla famiglia.

COSA PROPONE IL PD PER CHI HA UN REDDITO MEDIO-BASSO?- Contributo straordinario di 500 milioni di euro dai parlamentari e dai redditi sopra i 120.000 euro per un fondo di sostegno alla povertà
- Quattordicesima ai pensionati al minimo

CHE POLITICHE DI SOSTEGNO DEL LAVORO PROPONE IL PD?- Assegno di disoccupazione pari almeno al 60% della retribuzione mensile, per chi ha perso il lavoro dal 1° settem-bre 2008
- Estendere la Cassa integrazione a tutte le imprese in crisi e riformare gli ammortizzatori sociali
- Ridurre l'orario a tutti i dipendenti per evitare cassa integrazione e licenziamento (contratti di solidarietà)
- Stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione

QUALI LE PROPOSTE PD SULLA SICUREZZA?- Potenziare le forze dell'ordine. Alla domanda di sicurezza dei cittadini non si può rispondere con la demagogia del-le ronde
- Assicurare i mezzi adeguati. Più risorse per acquistare carburante alle volanti, riparare quelle rotte e pagare gli straordinari al personale
- Certezza della pena e pene più severe per i boss mafiosi
- Rispettare le regole internazionali nell'accoglienza degli immigrati

QUALI SONO LE PROPOSTE PD PER LIBERARE LE RISORSE DEL SUD?- Piano da 450 milioni per 100.000 assunzioni per giovani laureati e diplomati del Sud con 6 mesi di stage a carico dello Stato in un'azienda e un contributo per il primo anno a chi li assume
- Ripristino dei Fondi FAS (20 miliardi) sottratti al Sud per sostenere ogni tipo di spesa che il governo ha fatto que-st'anno

QUALI MISURE PROPONE IL PD PER SOSTENERE LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE?- Dimezzare dal 40 al 20% l'acconto sulle imposte e scongiurare così l'incubo dei pagamenti di giugno
- Portare da 30.000 a 70.000 euro il tetto del “forfettone” per le PMI
- Ricorso al regime fiscale semplificato
- Fondo strutturale di garanzia per favorire l'accesso al credito e rimodulare il debito delle imprese in difficoltà con le banche

VI SEMBRANO PROPOSTE CAMPATE IN ARIA?
O IRREALIZZABILI?

E ALLORA PERCHÉ IL GOVERNO BERLUSCONI
LE HA BOCCIATE?

LE PROPOSTE DEL PD PER AFFRONTARE LE EMERGENZE E RILANCIARE IL PAESE bocciate da Berlusconi - 4

FAMIGLIE E IMPRESE DI FRONTE ALLA CRISI


Il PD ha proposto per il 2009 una politica di bilancio anti-ciclica pari ad 1 punto percentuale di Pil (16 miliardi di euro) per sostenere la domanda interna ed affrontare 5 emergenze:
1. l'assenza di indennità di disoccupazione per una larga platea di lavoratori, con contratto a tempo indeterminato, ma occupati in settori o aziende escluse dall'assicurazione, o precari;
2. la perdita di potere d'acquisto per i redditi da lavoro e da pensione;
3. il razionamento del credito bancario per le micro, piccole e medie imprese ed il ritardo dei pagamenti ad esse dovuti dalle pubbliche amministrazioni;
4. il crollo dell'attività produttiva nel Mezzogiorno;
5. l'impossibilità degli Enti Locali di definire i bilanci preventivi per il 2009.

Per affrontare tali emergenze, il Pd propone di:
1. Rafforzare gli ammortizzatori sociali che va realizzato attraverso l'introduzione di una misura temporanea di soste-gno al reddito dei disoccupati sprovvisti di copertura assicurativa, da associare ad attività di formazione e programmi di reinserimento lavorativo (da finanziare con 1,5 miliardo di euro). Inoltre, va esercitata la delega prevista nel Protocollo sul welfare per la riforma degli ammortizzatori sociali. Proponiamo, infine, di sospendere il pagamento delle rate del mutuo contratto per l’acquisto dell’abitazione di residenza per i lavoratori che perdono il posto di lavoro;
2. Ridurre le tasse su lavoro e pensioni attraverso l'innalzamento delle detrazioni sui redditi da lavoro dipendente, au-tonomo e da pensione per un importo medio di 500 euro e l’introduzione della dote fiscale per i figli, per tutte le tipologie di reddito, per un importo pari a 2500 euro all'anno per figlio, in alternativa al bonus famiglia (8 miliardi di euro);
3. Sostenere in modo concreto le piccole e medie imprese attraverso un fondo da 3 miliardi di euro per il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni verso le imprese fino a 250 dipendenti; utilizzando la Cassa Depositi e Prestiti per anticipare i pagamenti dovuti dalle pubbliche amministrazioni alle micro, piccole e medie imprese e finanziando i Confidi per ulteriori 500 milioni di euro;
4. Tornare ad investire nel Mezzogiorno, con il ripristino delle risorse sottratte al Mezzogiorno (2 miliardi di euro);
5. Attivare gli investimenti degli enti locali, prevedendo l'allentamento del Patto di Stabilità Interno per interventi e-mergenziali di carattere sociale e per spese in conto capitale, così da consentire agli Enti Locali di completare le opere pubbliche avviate e bloccate dalla Legge 133/08 (1 miliardo di euro) e dare un impulso alla crescita.
Il pacchetto delle misure emergenziali proposte deve essere integrato dal ripristino di tutti gli incentivi fiscali automatici (in particolare, per investimenti nel Mezzogiorno, ricerca e spese per la riqualificazione energetico-ambientale) il cui cor-retto utilizzo va salvaguardato attraverso il miglioramento dei controlli. Un pacchetto di misure che salvaguarda e rafforza la sostenibilità della finanza pubblica. Le misure anti-crisi sono, ad eccezione degli interventi fiscali sui redditi da lavoro e da pensione, di carattere temporaneo, ossia non alterano gli equilibri strutturali di bilancio.
Per rafforzare la sostenibilità della finanza pubblica e portare rapidamente il debito al di sotto del 100% del Pil, il PD pro-pone:
1. il riavvio dei processi di riforma per la regolazione concorrenziale dei mercati e la piena attuazione di “Industria 2015”;
2. il riavvio delle politiche anti-evasione, contestualmente all’estensione a tutte le tipologie di reddito degli schemi di so-stegno fiscale al potere d’acquisto e alla famiglia;
3. la ricostituzione della Commissione per completare la spending review ed individuare i programmi di spesa da elimina-re e riorganizzare;
4. l'introduzione della centrale unica per gli acquisti nelle pubbliche amministrazioni centrali e in ciascuna amministrazio-ne regionale (con operatività estesa agli enti locali presenti sul territorio regionale).

Il costo delle misure proposte si autofinanzia, via maggiori entrate legate all’innalzamento del Pil,
per circa 5 miliardi di euro e viene compensato dal ripristino degli strumenti antievasione per 3 mi-liardi di euro (stima assolutamente prudenziale) e dall’assorbimento nell’ambito dell’intervento genera-lizzato delle risorse dedicate al bonus famiglia (2,4 miliardi di euro).
Il costo netto per il 2009 ammonta, quindi, a circa 5,6 miliardi di euro.

LE PROPOSTE DEL PD BOCCIATE DA BERLUSCONI - 3

ASSEGNO DI DISOCCUPAZIONE
E' necessario un assegno mensile di disoccupazione pari al 60% dell'ultima retribuzione per tutti coloro che non godono di altri strumenti di sostegno al reddito e hanno perso il lavoro dal 1 settembre 2008 al 31 dicembre 2009.
I soldi, si possono trovare con: lotta all'evasione, centrale unica per gli acquisti nella P.A., ricostituzione della Commis-sione sulla spending review per tagli di spesa pubblica selettivi e non lineari come previsto dalla manovra d'estate e "uti-lizzo immediato" degli 8 miliardi dell'accordo
Governo-Regioni per la parte non impegnata per la Cassa integrazione.

mercoledì 4 novembre 2009

STASERA IN SEZIONE PER DISCUTERE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI IERI SERA

L'appuntamento è alle ore 19,30 al Circolo per un commento ed alcune delucidazioni sul Consiglio di ieri e per fare il punto della situazione amministrativa.
Amici è ora di ricominciare!

LE PROPOSTE DEL PD BOCCIATE DA BERLUSCONI - 2



UNA POLITICA MENO COSTOSA E PIÙ EFFICIENTE:

DIMEZZIAMO I PARLAMENTARI

Il PD propone di:

- dimezzare il numero dei parlamentari;

- riformare le pensione dei parlamentari eliminando i privilegi insiti nel trattamento previdenziale dei parla-mentari, uniformando il metodo di calcolo dei vitalizi a quello previsto per la generalità dei lavoratori;

- migliorare i regolamenti parlamentari;

- istituire una sola Camera che faccia le leggi e un Senato delle autonomie;

- cancellare le Province, fonte di spreco e clientele.

martedì 3 novembre 2009

LE PROPOSTE DEL PD BOCCIATE DA BERLUSCONI - 1


Amici all'ascolto (cioè alla lettura... insomma collegati a questo blog) vorrei farvi conoscere da questo momento la lunga serie di proposte sensate e facili da attuare messe in campo dal PD che l'attuale governo ha sempre bocciato al Parlamento. Ne pubblico poche per volte così avete il tempo di riflettere e di commentare.

TASSIAMO GLI STIPENDI
DEI PARLAMENTARI
E I REDDITI
SOPRA I 120.000 EURO

Contro la crisi è necessario un contributo straordinario “una tantum” sui redditi superiori ai 120.000 euro, a partire da quelli dei parlamentari. Un contributo pari a 2 punti di IRPEF valido per tutto il 2009 che serve a costituire un fondo di sostegno alla povertà di 500 milioni di euro per venire in aiuto delle persone maggiormente in difficoltà con la crisi economica.

A beneficiarne sarebbero i comuni e le associazioni di volontariato che utilizzerebbero i 500 milioni a loro disposizione per contrastare la povertà estrema.

Questa è la proposta del PD, lanciata dal suo segretario durante un incontro con le associazioni di volontariato che si occupano delle persone meno abbienti.

Il contributo di 2 punti Irpef toccherebbe circa 200 mila contribuenti, particolarmente benestanti, e sarebbe valido solo per il 2009.

A beneficiarne sarebbero i comuni e le associazioni di volontariato che utilizzerebbero i 500 milioni di euro a loro disposizione per contrastare la povertà estrema.

"Andrebbe rifinanziato - ha dichiarato Franceschini - il sostegno al Terzo settore previsto dalla legge quadro 328/2000, nonché il Fondo sociale per i comuni che il governo ha tagliato di 300 milioni di euro”.

L'iniziativa del PD va inquadrata nel novero delle misure urgenti per affrontare l'emergenza crisi, che vanno accompagnate da misure strutturali;

- lotta all'evasione fiscale, attraverso la reintroduzione della tracciabilità dei pagamenti;

- rifinanziamento degli interventi socio-assistenziali e del fondo per le politiche sociali.

Noi, i democratici


Noi, i democratici, amiamo l’Italia.
Amiamo la ricca umanità della sua gente; il suo patrimonio ineguagliabile di storia, arte e cultura; l’intreccio di splendide città, di magnifici ambienti naturali e paesaggi che da secoli attrae viaggiatori stranieri. Amiamo il senso profondo di ospitalità e di solidarietà degli italiani, la loro attenzione alla qualità della vita, la loro straordinaria capacità di produrre cose che piacciono al mondo.

Noi democratici abbiamo fiducia nell’Italia.
Perché è un paese vitale, creativo, operoso, pervaso da un diffuso spirito d’intraprendenza. Un paese che ha contribuito alla prosperità di molte altre nazioni, attraverso l’intelligenza e la tenacia di tanti nostri concittadini. E crediamo che l’Italia possa farcela a stare al ritmo di un mondo che cambia sempre più in fretta. Siamo convinti che saprà mantenere e migliorare i suoi livelli di vita, se non coltiverà la pretesa illusoria di serrare la porta o di chiudere gli occhi di fronte alle sfide globali, se accetterà di affrontarle insieme all’Europa, se riuscirà a ritrovare slancio, coesione e fiducia.

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Anche Solofra ha bisogno di un partito riformista e di massa capace di guidare la politica locale, ma soprattutto anche Solofra ha bisogno di un partito nuovo, trasparente, che possa coinvolgere tutte quelle persone finora tenute lontane dalla politica a causa di vecchi schemi.

C’è bisogno di una casa comune di tutti i riformisti in cui ognuno possa contare indipendentemente dal suo trascorso politico, abbia diritto di scegliere, di mettere a disposizione le proprie idee agli altri, di arricchire le discussioni.

Perché il Partito Democratico possa operare su questa impronta non è possibile lavorare con la vecchia mentalità, è necessario che nel PD entrino a far parte visi nuovi che abbiano la voglia di partecipare ad un grande progetto di rinnovamento della politica locale.

Il Programma del PD di Solofra

Il Circolo PD di Solofra, attraverso i suoi rappresentanti in Consiglio comunale, intende rilanciare la politica per la gente, perseguendo gli obiettivi che la città ormai attende da mesi:

1. Rilancio dell’attività produttiva per il superamento della crisi economica attraverso iniziative di sostegno all’attività conciaria.
2. Accorpamento dell’Irno service, della Global service e del Codiso in un’unica società di servizi per una maggiore efficienza e una riduzione delle tariffe agli utenti.
3. Approvazione in tempi certi del Piano Urbanistico Comunale con la messa in sicurezza del territorio, il recupero e la riqualificazione delle periferie, del centro storico e del rione Toppolo, nell’ottica dello sviluppo sostenibile della città.
4. Miglioramento della viabilità con regolamentazione dei parcheggi e approvazione di un nuovo piano traffico.
5. Riorganizzazione e modernizzazione della macchina amministrativa e stabilizzazione di tutti i lavoratori precari comunali.
6. Attenta e costante manutenzione degli spazi pubblici, dei parchi e del verde cittadino, interventi di manutenzione degli insediamenti di edilizia popolare.

Il perché di una scelta

Vorrei ricordare a quanti si sono avvicinati al nostro Circolo di piazza Umberto, a quelli che ci hanno votato alle Provinciali di giugno, a quelli che si sono tesserati al PD a luglio, a quegli iscritti che hanno partecipato al Congresso di settembre e a quelle persone che hanno espresso la loro preferenza alle Primarie di ottobre, che in Consiglio comunale è presente il Gruppo del Partito Democratico formato dai consiglieri Clemente (capogruppo) e Vignola. Qui di seguito riporto il manifesto del giugno scorso che è molto eloquente.


IL RIBALTONE

All’indomani della costituzione del Gruppo del Partito Democratico all’interno del Consiglio Comunale di Solofra e dopo l’azzeramento della giunta municipale da parte del Sindaco Guarino, il Partito Democratico-Circolo di Solofra chiarisce:

- il Sindaco ha tradito la volontà del popolo solofrano espressa col voto del maggio 2007 inserendo nella giunta stessa esponenti dei partiti del centrodestra e realizzando quindi un vero e proprio ribaltone politico-amministrativo;
- in questo modo ha dato vita ad un accordo di potere dai significati oscuri che nulla ha a che fare con l’interesse dei cittadini;
- il Partito Democratico e il suo Gruppo Consiliare, pertanto, ritengono necessario porsi all’opposizione di questa nuova maggioranza di centrodestra.

Gli iscritti e i simpatizzanti del Partito Democratico sono mobilitati in assemblea permanente per la difesa e il rispetto del voto popolare.

Il Sindaco che non ha più la maggioranza
voluta dai cittadini di Solofra
abbia la dignità di dimettersi
e di sottoporsi al giudizio degli elettori.

Consiglio Comunale


Questa sera c'è il Consiglio comunale, ieri sera nel Direttivo della sezione ne abbiamo parlato con serietà ed approfondimento. I nostri consiglieri Clemente e Vignola si atterranno alle indicazioni della base discusse e poi relazioneranno al Circolo per le varie iniziative da intraprendere. Si ricomincia finalmente a fare politica.

lunedì 2 novembre 2009

Il nuovo segretario Bersani


Avete visto ieri sera Bersani da Fazio? A me è piaciuto molto, è stato convincente, serio e sereno. Ha risposto con ironia anche alle domande più scabrose e stringenti: l'addio di Rutelli ("Mi dispiace che Francesco vada via ma io vado per la mia strada e so dove deve andare il Pd"), il testamento biologico("Non voglio che a decidere come io devo morire siano Gasparri o Calderoli"), Bindi Presidente Pd ("Vediamo in settimana"). Insomma, ha ragione la Littizzetto (che ha parlato dopo di lui) quando lo vedi e lo senti parlare Bersani ti dà sicurezza, ha il piglio giusto, va diritto al sodo, è senza fronzoli, è alternativo oltre che oppositore. Okay, è il nostro Segretario!

ALDA MERINI: LA POESIA INCARNATA


E' morta la poetessa Alda Merini,era considerata la più grande poetessa italiana vivente. Aveva 78 anni. Leggetevi le sue poesie e soprattutto la sua vita: www.aldamerini.com.
La verità è sempre quella,
la cattiveria degli uomini
che ti abbassa
e ti costruisce un santuario di odio
dietro la porta socchiusa.
Ma l'amore della povera gente
brilla più di una qualsiasi filosofia.
Un povero ti dà tutto
e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.

Alda Merini, da "Terra d'amore"

domenica 1 novembre 2009

Partito Democratico: punto e a capo


Questo articolo l'ho scritto subito dopo le elezioni Provinciali di giugno: mi sembra un buon inizio, no?

La netta affermazione dell’avv. Alessandro Maffei, professionista serio e preparato e, come si è dimostrato, anche ben voluto dalla gente, pone il problema di una “risistemata” del PD a Solofra.
Con i circa 1300 voti raccolti nell’elezione provinciale scorsa, si è dimostrato che intanto il partito a Solofra esiste, è vivo. Non solo esiste e fa politica ma esso è anche aperto ai cittadini che vogliono reinterpretarlo, reinventarlo, renderlo partecipato, aperto, presente sulle questioni che stanno a cuore alla gente in una città che attraversa grossi problemi economici e sociali.
Il PD di Solofra non appartiene ad una casta, non ci sono primogeniture o capintesta, ma solo fatica e impegno dei suoi aderenti, dei suoi militanti, dei suoi simpatizzanti.
Siamo giunti ad un punto fondamentale della vita di questo partito a Solofra: eleggere il coordinamento territoriale (segretario, direttivo, ufficio politico, etc.) e rappresentarlo in Consiglio Comunale attraverso la formazione di un gruppo PD.
Certamente non nascondiamo le difficoltà, manifestatesi anche a Solofra, della travagliata evoluzione del nostro partito nato dalla fusione della Margherita e dei DS, ma dopo prove durissime come le politiche del 2008 e le europee e le amministrative di giugno 2009, e in previsione delle regionali del 2010, bisogna onestamente dire che nel PD a Solofra, checché ne dicano i suoi detrattori, ci sono forze vive, fresche, intelligenze aperte che vogliono operare realmente nell’interesse della popolazione e del bene comune.
Questo è il nostro programma, lavorare con la gente e per la gente, al loro fianco, chi ci sta ben venga, chi invece vuole rimestare nel torbido di un passato che non ci appartiene (famiglie e parentele politiche patetiche) può volgere lo sguardo e soprattutto gli interessi verso altre zone dell’arco costituzionale.
E’ tempo di ricominciare a respirare aria pulita, di far entrare e partecipare alla vita del partito forze fresche, di spalancare il partito al nuovo, alla gente che lavora e che intraprende a Solofra per sé e per gli altri. Gli apparati decadenti di cordate che nulla hanno mai dato ma soltanto e sempre chiesto utilizzando i partiti per scopi personali e di conventicole, sono ormai allo sbando. Per cortesia si mettano alla porta da soli.
Il PD a Solofra c’è, e non siamo in pochi. Guardiamo al futuro con speranza e serenità quindi, allarghiamo la base partecipativa del PD con i fatti e alle vecchie cornacchie che tanto amano criticare e vedere gli avversari inciampare e cadere, vada il nostro affettuoso addio.

E VAI, VAI, VATTENNE !!!


«Non si illuda, non gli lasceremo rappresentare i moderati, i ceti produttivi e il mondo cattolico». Rosy Bindi al programma 'In mezz'ora' di Lucia Annunziata sfoga il suo risentimento verso Francesco Rutelli che ieri ha annunciato ufficialmente il divorzio dal Pd definendolo un partito socialdemocratico.
Brava la Rosy, ottima risposta a chi prima fonda il PD e poi se ne allontana in un rigurgito democristiano. Che delusione Frank! E pensare che da margheritino eri così saccente col Casini di turno. VOI COSA NE PENSATE?