
PD A SOLOFRA
D’Antoni:
La vera ricchezza del Paese sono i giovani del Sud
Solofra. “La generazione in discussione oggi la troviamo al Sud ed è fatta di giovani preparati, diplomati e laureati, che emigrano altrove. Chi se ne va dalle Regioni del Mezzogiorno non ha più nessuna volontà di tornare indietro. Il risultato? I deboli continue-ranno a finanziare i forti del Paese. Se perdiamo per sempre questi giovani, perdiamo la possibilità di fare sviluppo e in futuro ci ritroveremo a fronteggiare sempre più grosse lacune.”
Così, l’esponente parlamentare del Pd e già leader della Cisl, Sergio D’Antoni, interve-nuto presso Palazzo Orsini a Solofra per il convegno organizzato dal Pd solofrano e irpino dal titolo Contro la manovra del Governo per un Sud protagonista.
Il dibattito ha visto la partecipazione al tavolo dei relatori del sindaco di Avellino Pino Ga-lasso, del coordinatore provinciale del Pd Caterina Lengua, del dirigente nazionale del Pd Franco Vittoria, della dirigente regionale Maria Luisa Guacci, del senatore del Pd Enzo De Luca e del coordinatore del circolo del Pd di Solofra, Alessandro Maffei.
Presenti nella sala maggiore del palazzo municipale di Solofra, tra gli altri, anche Toni Ricciardi, Gaetano Bevere, Enzo Venezia, Franco Iovino, Gerardo Adiglietti, Vincen-zo Testa, Michele Vignola, Enzo Clemente, Tonino Festa, Angelo Sari, Carmine Ra-gano, Francesco Barra e Franco Fiordellisi.
Non usa giri di parole l’ex sindacalista quando, parlando della manovra, a chiare lettere di-ce che il Governo vuole cancellare il Mezzogiorno.
“Partiamo da un dato di fatto - spiega D’Antoni. Negli ultimi 9 anni, Berlusconi è stato al potere per ben 7 anni. Ha avuto tutto il tempo per produrre una capacità di sviluppo e cre-scita, ma non l’ha saputo fare o voluto fare. Sono stati questi gli anni della decrescita, dove l’Italia è diventato il paese europeo che ha pagato il prezzo più alto della crisi. La distribuzione della ricchezza è stata solo a vantaggio di chi era già forte. Un Pa-ese vero dovrebbe colmare le distanze tra le fasce sociali; solo così si cresce in ricchezza, si aumenta la giustizia sociale e si può competere a livello mondiale”.
Secondo D’Antoni, la politica antimeridionalista di Berlusconi è iniziata sin dal giorno suc-cessivo alle elezioni di due anni fa: “È il Sud del Paese ha fatto vincere il centrodestra alle politiche nel 2008 ed ha affidato quei voti all’asse Berlusconi-Tremonti-Bossi che soltanto il giorno dopo le elezioni hanno cominciato a lavorare contro quelle stesse persone che li hanno portati al potere. La loro prima azione, infatti, è stata quella di togliere a chi aveva di meno per dare a chi ha di più, aumentando il gap tra Nord e Sud. Hanno pensato di can-cellare il Mezzogiorno, puntando solo sul Nord, su uno schema che non funziona e che non ci farà uscire dalla crisi.
Quale allora la via d’uscita dalla crisi?
“Se non cresce la ricchezza - aggiunge D’Antoni - aumenta il debito pubblico. La ricetta per uscire dalla crisi è puntare sullo sviluppo e sui centri deboli del Paese, sul Mezzogior-no, poiché una parte della nazione è ormai satura. Un tempo avevamo i Fas, Fondi per le aree sottosviluppate, oggi Fas diventato acronimo per ˜fondo aiuto settentrione”. La corru-zione in questo Paese è nazionale ma si pensa soltanto a togliere i soldi alle classi dirigen-ti del Sud. Il vero cialtrone è Tremonti perché non ha nessuna idea di sviluppo per in-tere generazioni di persone del nostro paese. L’idea di futuro per l’Italia è ripartire dal Sud. Noi come Pd possiamo opporci all’ antimeridionalismo del Governo attraverso l’unità del partito e tenendo conto delle distanze che ci sono tra Nord e Sud.”
Manovra ma non solo. A precedere gli interventi di D’Antoni sono state anche le relazioni degli esponenti dei democratici solofrani, i giovani Luigi Troisi e Francamaria Pandolfelli, e dei rappresentanti del polo industriale conciario che hanno sottolineato il difficile momento del comparto industria in Irpinia. Come Angelo Sari di Confindustria che alla politica, senza distinzione di partito, ha chiesto un aiuto concreto per il distretto di Solofra, o come Enzo Clemente che ha bollato la manovra in via di discussione a Roma come irricevibile per il polo conciario. “La manovra economica è solo un tappabuchi di conti pubblici che il Go-verno ha causato da quando si è insediato - ha spiegato Vignola - una manovra che non dice niente per i poli industriali del Sud, che non ha fatto nulla per Solofra.”
Sulla manovra economica e sugli effetti più in generale che essa produrrà nei contesti del Mezzogiorno, si è soffermata il segretario provinciale del Pd. “Con questa manovra - ha af-fermato Caterina Lengua - il governo ha fatto un ulteriore passo per amplificare il divario tra nord e sud, lasciando il Mezzogiorno allo sbando. Questa è una manovra di solitari che peserà soprattutto sugli Enti locali che si ritroveranno in difficoltà per gestire le esigenze primarie delle comunità . Credo che la vera cialtroneria sia stata quella di avere annuncia-to un piano di sviluppo per il Sud che non si è mai realizzato, l’ennesima pura manifesta-zione di irresponsabilità di questo governo che è servita solo a fare campagna elettorale. Questo richiede un sussulto di responsabilità per evitare la deriva verso la quale questo Governo ci sta portando.”
I giovani del Sud come speranza per il futuro. “Quello che sta accadendo - ha riferito Fran-co Vittoria - rischia di far venir meno tutta una generazione, quella della depressione, pre-sa dall’incertezza verso il futuro. Questo è l’effetto vero della manovra. Dobbiamo rimette-re in piedi una nuova resistenza democratica, saper dire di no e fare proposte, ripartendo dal Sud, perché l’Italia ha bisogno del Sud per rilanciarsi in Europa. In questa provincia dovremo essere capaci di mettere insieme partiti, istituzioni e sindacati, per capire se ci sarà una terza crescita economica, dopo quella degli anni ‘60 e del post sisma, per vince-re la sfida della tecnologia.”
“Come Pd - ha poi concluso De Luca - dobbiamo recuperare quel coinvolgimento in grado di sollecitare la partecipazione della società civile. Nonostante tutte le sue contraddizioni, il Pd è l’unico luogo dove ancora si discute, dove ci sono energie, dove non c’è autorefe-renzialità . Il Sud sarà capace di ritrovare il proprio orgoglio? Questa è la sfida vera che si vincerà soltanto se sapremo dare risposte in termini di sviluppo, criminalità , risorse e par-tecipazione.”
(IRPINIA NEWS - lunedì 12 luglio 2010 alle 22.06)